Con coach Stefano Rossini facciamo un bilancio generale del settore giovanile sammarinese
Coach Rossini, com’è lavorare coi giovani?
“Gratificante. Ogni volta che si va in palestra ci sono entusiasmo ed energia. È molto stimolante vedere ragazzi che si appassionano e che si impegnano in questo sport. Il nostro compito è aiutarli a crescere nel modo migliore. Io e Piero Millina lavoriamo in modo concordato, ci si parla, si scambiano opinioni per far sì che tutto vada nel modo migliore possibile”
Qual è il panorama che hai trovato?
Un ambiente in cui i ragazzi stanno crescendo, si interessano e sono partecipi. Quel che noto, non solo a San Marino ma in tutto il panorama della pallacanestro giovanile, è che gli atleti sono meno ruspanti di una volta. Servono malizia e cattiveria agonistica, due fattori importanti per accompagnare il percorso di crescita. Infine la costanza, la continuità, anche queste devono diventare componenti fondamentali”
Che giudizio hai del lavoro fatto fin qui?
“Ci sono buoni numeri, con una sola annata che è scarna da questo punto di vista. Ci sono sempre margini di miglioramento, ma la situazione è buona. La strada è quella giusta. Cito chi non ho preso in esame nelle precedenti puntate mettendo in luce l’ottimo lavoro fatto con l’Under 19, i 2006. È chiaro, sono più grandi e strutturati, ma l’aver dato continuità a un certo tipo di lavoro sta pagando, ci sono dei passi avanti evidenti. Infine la femminile: per il nostro movimento aver aggiunto questo settore è davvero una gran bella cosa. Vedo entusiasmo e voglia di crescere, ci godiamo questo inizio e guardiamo al futuro”